Informazioni aggiuntive
Ordine Scolastico | |
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Lingua | |
Argomenti | Conflitti Ambientali, Energia, Inquinamento, Italia, Sfruttamento |
Realizzato da: A Sud Onlus, CDCA
Anno: 2014
DOSSIER
Nellâanalisi dei limiti del sistema economico e sociale attuale, il modello energetico assume una importanza strategica. Esso, ancora legato principalmente allo sfruttamento e allâutilizzo di fonti fossili, è incentrato su produzione e distribuzione dellâenergia centralizzate e sullâaccumulazione di capitale in poche mani. In questo modo si favorisce la concentrazione di potere economico da un lato, mentre dallâaltro si concentrano sulle comunitĂ locali gli impatti ambientali e sociali di un sistema energetico fortemente contaminante. Ă attorno alle grandi centrali che producono energia utilizzando carbone, ai poli estrattivi e di raffinazione, alle centrali turbogas etc. che si registrano infatti gli effetti, in termine di devastazione ambientale e conseguenze sulla salute dei cittadini, dei cicli di produzione di energia da fonti fossili. In Italia questa tendenza è stata riaffermata dalla SEN elaborata dai ministri Clini e Passera durante il governo Monti e recepita e implementata nei recenti provvedimenti del governo Renzi tra cui lo Sblocca Italia. La pubblicazione è incentrata sulla normativa esistente a livello nazionale ed europeo su fonti fossili e rinnovabili â con particolare riferimento al biogas e alle biomasse â nonchĂŠ sugli impatti ambientali e sociali dei diversi modelli di produzione di energia. Attraverso una rapida rassegna di leggi, progetti e studi di impatto si intende dimostrare lâinsufficienza dei meccanismi sin qui messi in essere, a livello globale, europeo e nazionale, a promozione di una concreta transizione energetica verso un modello basato su fonti non impattanti e su sistemi di generazione distribuita e non centralizzata. Ă quella che da piĂš parti viene chiamata âDemocrazia Energeticaâ: evitare mega progetti, disincentivare pesantemente lâutilizzo delle fonti fossili incentivando fonti non impattanti e microproduzioni distribuite, investire nella costruzioni di reti intelligenti per riuscire, dâun colpo, a rispondere alla sfida climatica, combattere i monopoli in campo energetico, redistribuire ricchezza e favorire la partecipazione della societĂ civile. Oltre ad una trattazione introduttiva su questi temi ci si concentrerĂ , attraverso un focus tematico, sul progetto per la costruzione del TAP, il Trans Adriatic Pipeline, 900 km di gasdotto che connetteranno lâItalia, passando per Grecia e Albania, alla rete che rifornisce Georgia e Turchia del gas proveniente dal Caucaso, in particolare dallâAzerbaijan e procedere in tal modo verso la configurazione, caldeggiata dalla SEN, dello stivale come hub europeo del gas.
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